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Video: Battaglia a Quwalish, una delle tante.

Passato oltre un anno dall’inizio della rivolta libica finita con la caduta del regime e Gheddafi giustiziato, ecco un altro video. La guerra durata più di sei mesi vide i combattenti avanzare infine dalle montagne occidentali del Jebel Nafusah fino a Tripoli, caduta tra la notte del 20 e il 23 agosto 2011.

Il video è girato in un giorno dei tanti in cui le opposte forze si fronteggiavano presso Quwalish (o Gwalish), proprio sul Jebel Nafusah.  In quel luogo il fronte rimase fermo per molto, a lungo vedendo solo alcuni tentativi dei gheddafiani di riprendersi la zona collinare di Quwalish, il punto più alto dell’area. Tentativi respinti dai ribelli, che dal canto loro non furono in grado di avanzare oltre e superare l’ostacolo della cittadina successiva, per la maggior parte pro-Gheddafi e così sfondare verso la grande città di Gharyan, capitale della regione del Nafusah e “porta per Tripoli”, come la chiamavano gli alti comandi militari dei ribelli. Anche gli ordini della Nato in questo giocarono un ruolo essenziale: non si poteva combattere in una città non evacuata e rischiare quindi vite civili, quando il mandato ufficiale per le forze NATO era proprio quello di proteggere i civili.

Ma forse era tutto un gioco, perché alla fine l’avanzata partì da Bir Ghanem, a nord ovest di Quwalish. Bir Ghanem è poco più di un incrocio di case, ma da lì la strada era aperta direttamente verso nord, Zawiya e il mare, ma soprattutto verso la strada di collegamento tra Tripoli e la Tunisia. Lo sfondamento del fronte di Quwalish avvenne quindi in un secondo momento, ma forse perché per nulla coperto dai media non assurto alle cronache belliche. Da Quwalish i ribelli entrarono a Gharyan solo quando già si combatteva a Tripoli e la caserma-residenza di Gheddafi  a Bab al Azizya cadeva sotto i colpi degli RPG e dei 14,5 mm.

In questo video girato in una delle tante giornate di “scaramuccia” dalla collina di Quwalish, il suono dei razzi che arrivano si distingue molto bene. Era una  totale scommessa sapere dove i razzi sarebbero atterrati. Razzi anche noti per la loro imprecisione e quindi inefficacia nel colpire il nemico, ma non per questo meno pericolosi. Oltretutto nella aperta zona collinare di Quwalish, ripari ce ne erano pochi. Alcuni dei razzi lanciati dai ribelli erano altrettanto inefficaci, oltre che molto più piccoli dei Grad in possesso alle forze del Qaid. Per lo più, quelli che in video si vedono con la testata blu dovrebbero essere armi di addestramento, salve e niente altro. Questo non vuol dire che fossero del tutto inoffensivi, in fondo un muro lo bucano comunque.

Nel video si possono vedere anche i contatti radio che tanto hanno fatto nella conduzione dei combattimenti sul campo: dall’altro lato della trasmittente spesso c’erano gli agenti della Nato.

Una cosa rimane: la partecipazione che giovani e meno giovani, civili e militari di carriera, esperti del mestiere delle armi e studenti ebbero in Libia nel conflitto. Tale era la varietà di coloro che sul campo almeno una volta a prendere le armi contro Gheddafi andarono, anche a piedi o con l’autostop. (ARo)

La guerra sul fronte occidentale libico

Zintan (Libia Occidentale) – Il 31 luglio, domenica, le forze ribelli hanno attaccato l’esercito libico su due fronti, a Tiji e a Jawsh, sud di Tripoli. I tuwar (rivoluzionari) scesi dai monti del Nafusah sono riusciti a prendere la città di Jawsh nella tarda mattinata. La battaglia è proseguita verso la cittadina di Bedr dove però hanno incontrato dura resistenza. Le forze del colonnello Gheddafi hanno contrattaccato nel tardo pomeriggio, prima con lanci di missili Grad, poi con un’ offensiva che li ha riportati dentro la città di Jawsh e ha fatto fuggire, intorno alle 8 di sera, tutti i pochi tuwar rimasti a difesa. Bilancio della battaglia almeno 8 morti e molti feriti da parte dei ribelli. Impossibile sapere quali perdite abbia avuto l’esercito di Gheddafi. (ARo)